L’ansia è un’emozione comune a gran parte del mondo animale ed è generata da un meccanismo psicologico di risposta allo stress, il quale svolge la funzione di anticipare la percezione di un eventuale pericolo prima ancora che quest’ultimo sia chiaramente sopraggiunto. Queste reazioni di “attacco o fuga” sono correlate a forti manifestazioni o sintomi fisici dell’ ansia, quali tremori, tensione muscolare, sudorazione, batticuore, etc. Al giorno d’ oggi tale risposta di attacco o fuga risulta essere di poca utilità e, spesso, eccessiva rispetto alla situazione reale, complicando in modo significativo la vita e il benessere di una persona. Pertanto, imparare a conoscerla e a gestirla, mediante anche l’aiuto di un esperto, può garantire una migliore qualità di vita.
Di seguito otto curiosità sull’ansia riportati da specifici studi scientifici:
1. L’ansia rende tutto puzzolente:
Quando le persone diventano più ansiose, è più probabile che etichettano gli odori neutri come cattivi odori (Krusemark e Li, 2013). Quindi, l’ansia rende letteralmente il mondo puzzolente.
Il Prof. Wen Li spiega:
“Quando sentiamo un qualsiasi tipo di odore, normalmente è il solo sistema olfattivo ad essere attivato. Tuttavia, quando una persona diventa ansiosa, anche il sistema emotivo prende parte al processo olfattivo”.
In pratica secondo i ricercatori le persone quando diventano più ansiose diventano più brave a distinguere diversi cattivi odori (Krusemark e Li, 2012).
2. L’esercizio fisico riduce l’ansia:
Generalmente, quando le persone praticano esercizio fisico si sentono meno ansiose: anche solo 20 minuti bastano per diminuire notevolmente i livelli generali di ansia. I benefici di un piccolo allenamento si estendono anche oltre la palestra, nella vita di tutti i giorni.
Uno studio ha rilevato che sebbene il semplice riposo riduca l’ansia, non aiuta a proteggere da eventi stressanti (Smith, 2013). L’esercizio, tuttavia, sembra avere un effetto più duraturo, aiutando a ridurre l’ansia di fronte a situazioni stressanti in seguito. In effetti, molti pensano che l’esercizio fisico debba essere prescritto per la depressione e l’ansia anziché i farmaci.
3. Familiarità:
Come molte patologie, l’ansia è in parte dovuta ad una predisposizione genetica, ma è anche influenzata da fattori ambientali, tra cui il comportamento dei genitori. I figli hanno maggiori probabilità di essere ansiosi quando i genitori sono ipercritici, mostrano alti livelli di dubbio verso le loro potenzialità e sono emotivamente freddi (Budinger et al., 2012).
4. Pensare in modo differente:
Uno dei modi migliori per ridurre l’ansia è pensare in maniera differente agli eventi.
“Non è un esame; è semplicemente un piccolo quiz”. “Non è una presentazione; è una piccola chiacchierata tra colleghi”. “Non è un colloquio di lavoro; è una possibilità di incontrare nuove persone”.
La maggior parte delle situazioni può essere vista secondo un’altra prospettiva e vari studi mostrano come le persone che fanno ciò in modo naturale, piuttosto che cercare di sopprimere l’ansia, si sentono meno ansiosi in situazioni sociali stressanti (Llewellyn et al., 2013).
5. Le persone ansiose saltano alle conclusioni:
Una delle caratteristiche delle persone molto ansiose è che saltano alle conclusioni più velocemente quando giudicano le espressioni facciali in maniera approssimativa, avendo di conseguenza maggiori problemi nelle loro relazioni sociali (Fraley et al., 2006).
Il professor Fraley spiega:
“Questa loro modalità potrebbe spiegare perché molte persone ansiose sperimentano un conflitto maggiore nelle loro relazioni sociali. L’ironia è che hanno la capacità di esprimere i loro giudizi in modo più accurato rispetto alle persone meno ansiose, ma, poiché sono così veloci nel giudicare le emozioni degli altri, tendono a dedurre erroneamente gli stati emotivi e le intenzioni degli altri.”
6. L’ansia ha effetti sull’equilibrio:
Le persone che esperiscono livelli più elevati di ansia hanno spesso problemi legati al loro equilibrio. A volte soffrono di vertigini senza motivo apparente e ondeggiano più di altri stando normalmente in piedi.
Questo spesso inizia in età infantile e, poiché l’ansia può essere difficile da trattare nei bambini, gli psicologi hanno iniziato a cercare di trattare i problemi di equilibrio. Gli studi hanno dimostrato che il trattamento del problema dell’equilibrio può ridurre l’ansia (Bart et al., 2009).
7. La meditazione riduce l’ansia:
Oltre all’esercizio fisico e al pensare in modo differente, anche coloro che soffrono d’ ansia possono provare a meditare. Per citare solo uno dei numerosi studi recenti, Zeidan et al. (2013) hanno scoperto che quattro sessioni di mindfulnessdi 20 minuti ciascuna sono sufficienti per ridurre l’ansia fino al 39%.
8. L’ansia aumenta lo spazio personale:
Tutti noi abbiamo un campo invisibile che ci circonda che non ci piace quando gli altri lo invadono.
Se altri si avvicinano senza il nostro permesso, ci sentiamo tesi e infastiditi. Ma i ricercatori hanno scoperto che una delle caratteristiche dell’ansia è che per le persone ansiose il loro spazio personale aumenta (Sambo e Iannetti, 2013).
Quindi, non avvicinatevi troppo alle persone ansiose, perché il loro “margine di sicurezza” è più ampio!
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Dott.ssa Denise Scialoia
Psicologa Psicoterapeuta
Specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale