Genitori e figli, come comunicare?
Ci sono molte frasi che vengono usate erroneamente dai genitori e che hanno un impatto molto pesante sulla psiche dei loro figli. I figli vedono la loro fiducia interiore indebolita da commenti dannosi che sono mine vanganti all’interno della loro personalità. Frequentemente queste perle di saggezza vengono ripetute molte volte al ragazzo al fine di insegnargli l’educazione , il senso del dovere. Se ci pensiamo un attimo le frasi usate ci sono state dette dai nostri genitori ,e noi le stiamo usando inconsapevolmente “per raddrizzare ” i nostri figli.
Possiamo fare attenzione a non dire parole nocive , utilizzando invece frasi che possono aiutare i ragazzi a capire le regole , ma anche ad essere felici e a costruirsi un futuro autonomo e sereno.
Quando si dice “La vita non è tutta una passeggiata o un divertimento”, il messaggio che passa al ragazzo è che è disdicevole divertirsi , non gli si insegna certo il senso del dovere.
A volte al limite dell’esasperazione per la condotta dei figli i genitori si lasciano scappare : ” Non combinerai mai niente di buono!”, che fa parte del repertorio dell’autosvalutazione. A forza di sentirselo ripetere, il ragazzo finirà per perdere fiducia in sé e credere di essere un perdente. Un tipo di svalutazione indiretta si ritrova in espressioni come “Io, alla tua età…”. Il ragazzo si sente un perdente , paragonandosi al genitore.
Si possono ottenere risultati migliori attraverso la gratificazione affettiva, che è molto più incisiva della critica.
Il genitore può esprimere il suo disappunto di fronte al figlio utilizzando frasi dirette come :”Io sono molto arrabbiato con te perché non hai fatto i compiti. Se ti sbrighi a farli più tardi puoi uscire”.
Il terreno della violenza verbale involontaria riguarda anche i sensi di colpa.
Premettendo che un genitore dovrebbe amare incondizionatamente un figlio, frasi come ” Lo dico per il tuo bene …. ” e ” Con tutto quello che faccio per te … ” agiscono in modo subdolo facendo leva sulla paura di perdere l’affetto del genitore.
Dai sensi di colpa passiamo alle minacce del tipo ” Se continui a fare così, ritieniti fuori da questa famiglia”. Si possono far rispettare le regole senza mettere in dubbio l’affetto di un genitore per il figlio. Il genitore presente in quel momento deve sanzionare il comportamento scorretto , limitando magari le uscite o i soldi della paghetta, ma soprattutto utilizzando il dialogo, il confronto e la negoziazione.
Dott.ssa Carmen Guarino psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale.