E’ giusto far fare i compiti durante le vacanze? Quanti? Sono tanti o pochi?
Il dibattito sui compiti assegnati per le vacanze estive, incubo per molti genitori e studenti, rimane aperto e suscita pareri sempre discordanti.
C’è chi sostiene che i bambini abbiano diritto al meritato riposo dopo un anno di studio e chi invece pensa che una pausa troppo lunga senza compiti possa compromettere quello che i bambini hanno appreso durante tutto l’anno scolastico.
Come sostiene Daniela Lucangeli, professoressa ordinaria di Psicologia dello sviluppo a Padova e membro dell’ Osservatorio nazionale sull’infanzia e dell’Academy of learning disability, “L’esercizio a casa o lo studio servono a rendere stabili conoscenze che gli insegnanti hanno trasmesso in classe e non può certo sostituire il lavoro svolto in aula”. Pertanto, il periodo estivo può essere sfruttato per stabilizzare gli apprendimenti e anche per evitare che, alla riapertura delle scuole, si stenti a ripartire.
Il tutto ovviamente sempre mantenendo un minimo di flessibilità: anche i bambini, come noi adulti, hanno bisogno di staccare e riprendersi dopo nove mesi di “fatiche scolastiche”. A tal proposito la Prof.ssa Lucangeli afferma “l’ideale sarebbe riuscire a bilanciare al meglio il giusto carico sia in termini quantitativi che qualitativi”.
Come?
Di seguito alcune buone pratiche da adottare durante il periodo estivo:
L’estate può essere anche il momento per dedicarsi alla lettura di fumetti o libri con storie avventurose e che appassionano anche i più pigri, al fine di potenziare il lessico e l’acquisizione di nuovi vocaboli, oltre a stimolare la loro curiosità.
Facciamo in modo che i bambini tornino a scuola rilassati, sereni e carichi, così da affrontare con assoluta tranquillità e grinta il nuovo anno scolastico!
Riferimenti bibliografici: L’esperta: troppi compiti ai bambini fanno male, Panorama, 2017.
Dott.ssa Denise Scialoia
Psicologa Psicoterapeuta
Specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale